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Gli screening tumorali nella comunità LGBT +

Modificato da CancerToday Magazine vol 10, 2020 (www.CancerTodayMag.org) e CDC-USA Guidelines

LILT Roma, HPV-Unit Ist Naz Tumori “Regina Elena”, Roma, The Mediterranean Taskforce for Cancer Control (www.mtcc-prevention.net)

I TEST DI SCREENING (esami eseguiti per valutare la presenza di tumori o lesioni pre-tumorali in popolazioni asintomatiche) sono, con la prevenzione, l’arma più efficace per diminuire la mortalità per cancro in tutte le fasce di popolazione.

Tuttavia, le recenti indagini epidemiologiche hanno rilevato che nella comunità LGBT+ vengono eseguiti un numero minore di screening, nonostante , per alcuni tipi di cancro, il rischio potrebbe essere più elevato, come evidenziato in altre ricerche.

A riguardo, come in ogni iniziativa di sanità pubblica, la mancanza di informazione è un problema di primaria importanza. Ad esempio, alcune indagini hanno dimostrato che un numero non irrilevante di persone appartenenti a questa comunità, ritengono di non aver bisogno di sottoporsi ad indagini relative all’infezione dai Virus del Papilloma (HPV).

Va ricordato invece che chiunque sia infettato da HPV può diffondere il virus attraverso il contatto pelle a pelle o attraverso il sesso orale, vaginale o anale. Va aggiunto che, oltre al rischio di sviluppare un cancro al collo dell’utero, alcuni tipi di HPV causano anche il cancro anale, del pene e della gola e che le infezioni da HPV siano più diffuse tra le persone HIV sieropositive.

Grazie allo sviluppo di nuove terapie antivirali, l’aspettativa di vita in pazienti HIV positivi è significativamente aumentata ma analisi epidemiologiche prospettiche dimostrano che l’incidenza di tumori prostatici e polmonari subirà, nei prossimi decenni, un significativo incremento.

All’interno della comunità LGBT+, le indagini hanno individuato, tra i vari fattori di rischio, una maggiore incidenza di obesità che si correla ad un aumentato rischio di sviluppare tumori al seno e ginecologici; il consumo di tabacco, invece, è associato ad un aumento del rischio di tumori polmonari.

Anche l’uso della terapia ormonale durante una transizione di genere può aumentare il rischio di cancro al seno. Infatti, per le persone trans-sessuali le attuali linee guida raccomandano, dopo cinque o più anni di terapia ormonale, di seguire  le stesse raccomandazioni di prevenzione per lo screening mammografico previste per tutte le donne.

Gli uomini trans-sessuali a cui non è stato rimosso il seno dovrebbero seguire le stesse raccomandazioni. Le persone trans-sessuali che hanno legalmente cambiato sesso dovrebbero anche essere consapevoli del fatto che potrebbero non ricevere inviti a sottoporsi agli screening oncologici che raggiungono il resto della popolazione.

È molto importante che anche la popolazione LGBT+ istauri con il proprio medico un forte legame collaborativo che la metta in condizione di trarre il maggior vantaggio da tutte le iniziative preventive e di diagnosi precoce del cancro già disponibili e di comprovata efficacia.

Al momento, le linee guida LGBT+ raccomandano, soprattutto per coloro che hanno una storia familiare di tumori, le seguenti indagini preventive tumorali:

• eseguire un Pap test ogni tre anni   in presenza di cervice uterina ed età compresa tra i 21 e i 65 o un test HPV o una combinazione di HPV e Pap test ogni cinque anni per le persone di età compresa tra 30 e 65 anni;

• per età compresa tra 50 e 74 anni: screening mammografico ogni due anni;

• parlare con il proprio medico sulla necessità di eseguire una visita urologica e di eseguire una misurazione del PSA.

I pazienti HIV+ debbono in modo particolare, dai 50 anni in poi e se fumatori, sottoporsi a visite urologiche periodiche;

• sentito il parere del medico, sottoporsi allo screening per lesioni anali associate ad infezione HPV-tramite pap-test anale ed esplorazione rettale digitale, in presenza di rapporti anali omo ed eterosessuali ( MSM);

•in caso di lesioni del cavo orale che tardano a guarire nell’arco di 10 giorni contattare un dentista o un otorinolaringoiatra;

• per età pari o superiore a 50 anni: aderire agli screening di routine per il cancro del colon-retto.

 In caso di familiarità di tumore colon-retto si consiglia di effettuare gli screening prima dei 50 anni;

• a partire dai 50 anni (soprattutto in caso di infezione HIV e tabagismo): screening per il cancro ai polmoni.

Vaccinazioni raccomandate.

HPV (papilloma virus umano), HBV (epatite B) se test sierologico negativo, HAV (epatite A) se test sierologico negativo.

Inoltre, per gli MSM, sono consigliati gli screening Annuali per: HIV, Sifilide Gonorrea uretrale (urina), rettale, faringea Clamidia uretrale (urina), rettale.

NOTA: Aumentare gli intervalli di screening a 3-6 mesi se hai più partner, partner anonimi e/o consumi droghe.